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Salviamo la sanità pubblica?

Si è svolta ieri 15 giugno 2023 la manifestazione nazionale SALVIAMO LA SALUTE PUBBLICA con la tappa in Toscana a Firenze, preceduta da un sit-in/flash mob musicale in piazza del Duomo  davanti alla Presidenza della Regione Toscana, sul tema NON LASCIARE CHE LA TUA SALUTE SIA UNA PARTITA A DADI.

A motivare la manifestazione, organizzata da diversi sindacati medici e della sanità pubblica, la crescita delle liste d’attesa, con un  conseguente aumento della spesa privata e della rinuncia alle cure. Una tendenza che va di pari passo al calo di investimenti in sanità rispetto al Pil, la fuga dei medici e la scarsa assistenza sul territorio. Per questo, sindacati e associazioni chiedono a tutte le forze politiche “un chiaro impegno in difesa del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale”.

Sono 18 le associazioni dei cittadini e pazienti che hanno aderito alla mobilitazione, tra queste l’Associazione Nazionale Donatori Midollo Osseo, l’Associazione Sclerosi Laterale Amiotrofica, l’Associazione per la Lotta contro l’Aids, l’Associazione Persone Con Malattie Reumatologiche e Rare, Cittadinanzattiva, Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia.

Cittadinanzattiva è stata in prima fila nella partecipazione all’evento.

Il successivo dibattito presso il Teatro della Compagnia è stato molto partecipato. Erano presenti quasi tutti i protagonisti della Sanità pubblica regionale, i politici – a cominciare dall’assessore regionale Bezzini, i rappresentanti dei sindacati medici, il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, i cittadini – Cittadinanzattiva ha avuto un ampio spazio nell’evento.

Mancavano i medici di medicina generale (per motivi sindacali di livello nazionale non da tutti condivisi): riteniamo sia grave che non tutti i professionisti della salute siano presenti quando si affrontano questi temi, specie quando la medicina del territorio è uno dei punti centrali della questione e della possibile soluzione a parte del problema, e si invocano partecipazione e alleanze tra politici, professionisti e cittadini.

E’ emerso chiaro che tutti sono d’accordo sul volere salvare il servizio sanitario pubblico, che nessuna forza politica ha mai detto una parola contraria, ma che a furia di continuare a definanziare il SSN, non assumere e  svilire nei fatti il personale, a fare sui media campagne più o meno denigratorie anche della parte buona del servizio sanitario, per interessi di parti politiche o di trasformazioni sempre più privatistiche del sistema, ci si troverà di fatto a non avere più una salute pubblica.

Ma la salute pubblica è un bene comune, un diritto universale sancito dalla nostra Costituzione, dobbiamo garantire un accesso equo su tutti i territori alle cure, non dimenticandoci della prevenzione, garantire i livelli essenziali di assistenza, eliminare le liste di attesa, sviluppare la sanità digitale, migliorare i percorsi di cura e di assistenza ai malati cronici e rari, alle persone non autosufficienti, finanziando la nuova legge e riconoscendo le figure dei caregiver, attuando la riforma dell’assistenza territoriale prevista dal PNRR. Ricordandoci sempre i temi attualissimi dei pronto soccorso allo stremo e della violenza contro i sanitari, della desertificazione medica nelle aree interne (e non solo), del ricorso crescente alla spesa privata per i cittadini, incompatibile con un sistema universalistico e che porta sempre più persone a rinunciare alle cure.

L’appello comune è salviamo la ‘sanità pubblica’. Ci riusciremo? La risposta non ci è nota, ma l’impegno è dovuto.

 

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