Nove domande sull’edilizia scolastica pisana
Comunicato stampa di Cittadinanzattiva Toscana a sostegno dell’Osservatorio Scolastico
Permanente, a firma della coordinatrice dell’Assemblea Territoriale di Pisa.
Nove domande alla Provincia sull’edilizia scolastica pisana
“Occorre gestire l’emergenza insieme ad interventi strutturali. Si convochi subito il tavolo prefettizio e si cominci a discutere con metodo progettuale sul futuro delle scuole pisane”.
Cittadinanzattiva Toscana si schiera a fianco dell’Osservatorio Scolastico Permanente (costituito da genitori, docenti e studenti di Pisa dei licei Carducci, Buonarroti e Dini), nella richiesta di soluzioni efficaci per garantire il diritto all’istruzione dei ragazzi attraverso un’edilizia scolastica adeguata, sicura e funzionale. Cittadinanzattiva, che a Pisa ha una delle sue sedi principali e come obbiettivo generale la valorizzazione della partecipazione civica, ha depositato alla Provincia di Pisa, insieme all’Osservatorio, domanda di accesso civico generalizzato ai sensi dell’art. 5 comma 2 del Dlgs 33/2013. L’istanza, a cui la Provincia è chiamata a rispondere, ripropone e rinnova le questioni già poste all’attenzione dell’amministrazione dall’Osservatorio. In particolare, la definizione di tempi certi e impegni concreti sull’edilizia scolastica da parte dell’ente gestore delle principali scuole superiori
pisane. La richiesta è stata inviata per conoscenza anche al Prefetto, al Sindaco, ai Presidi e ai Presidenti dei Consigli di Istituto.
Sono nove i punti su cui Cittadinanzattiva e l’Osservatorio chiedono risposte certe alla Provincia, eccoli in sintesi:
1. Quando è stata fatta l’ultima ricognizione del fabbisogno edilizio scolastico a Pisa?
2. A che punto è la procedura bandita (solo a settembre) per la ricerca sul territorio degli immobili privati disponibili per l’edilizia scolastica?
3. È mai stata fatta una ricognizione degli immobili pubblici sul territorio idonei ad accogliere
aule scolastiche?
4. Sono mai stati valutati i reali utilizzi degli spazi all’interno delle scuole (per esempio risulta che al Liceo Dini ci siano aule inutilizzate perché piccole per classi di 27 studenti, mentre al Pacinotti ci sono aule con 19 studenti che ne potrebbero ospitare 27)?
5. Sono mai state acquisite e confrontate le planimetrie aggiornate di tutti gli istituti scolastici?
6. Quali altre iniziative intende intraprendere la Provincia per risolvere le gravi criticità che impediscono ai ragazzi di fare lezione e con quali tempi?
7. Sono in corso progetti per la realizzazione di nuovi edifici, ad esempio con fondi PNRR? Si utilizzeranno gli elaborati già realizzati per il complesso Buonarroti- Santoni?
8. Quali sono le modalità e i tempi per i lavori di trasferimento del Santoni presso le strutture dell’ITI, e dove saranno trasferiti i ragazzi del liceo Carducci che sono attualmente ospitati presso i locali dell’ITI?
9. Quali saranno i tempi per la convocazione di un Tavolo permanente con tutti i soggetti istituzionali e civici coinvolti per discutere e partecipare le scelte in materia di edilizia scolastica?
Quello che si vuole e che si chiede alle istituzioni locali, tutte, è di non limitarsi a dare risposte emergenziali. L’edilizia scolastica è una questione che si trascina da anni nella nostra città, le cui criticità mettono seriamente in discussione la qualità dell’apprendimento dei ragazzi e il lavoro di molti docenti e che indirettamente condiziona molti aspetti della qualità della vita di tutti. Affrontare il tema in una prospettiva non emergenziale significa anche pensare soluzioni coerenti con i bisogni ambientali e della mobilità, ed avere una precisa idea di sviluppo cittadino e metropolitano (si pensi al futuro di grandi aree cittadine come ad esempio quello dell’ospedale Santa Chiara o dell’utilizzo degli edifici militari dismessi). Dare risposte concrete e di alta qualità politica e istituzionale è un dovere di tutti, a cui nessuno deve sottrarsi, ed è anche un modo per educare i ragazzi ad avere fiducia nelle istituzioni. Per questo non servono rinvii, si convochi subito il tavolo che la Provincia ha annunciato di accettare e si cominci a discutere con metodo progettuale sul futuro delle scuole pisane.