Bici o ciclomotore? La pedalata fa la differenza
Con l’arrivo della bella stagione si riprende ad usare volentieri la bicicletta: una buona occasione per fare movimento e mantenersi in forma. E per chi usa spesso la bicicletta la Polizia Stradale rammenta in un noto decalogo alcune regole da osservare per viaggiare in sicurezza nel rispetto del codice della strada.
E’ tuttavia recentemente balzato alla ribalta delle cronache il caso dell’insieme di multe comminate dai vigili di Prato per una bicicletta trasformata in ciclomotore. Riteniamo pertanto utile ricordare che vengono definite “a pedalata assistita” (e possono dunque circolare tanto su strada che su pista ciclabile, senza richiedere costose immatricolazioni e assicurazioni, e senza obbligo di casco) le biciclette con:
- motore di potenza nominale massima pari a 250W;
- attivazione del motore solo in contemporanea alla pedalata
(se i pedali sono fermi il motore deve spegnersi); - l’erogazione di potenza deve comunque interrompersi al raggiungimento dei 25 km/h.
Ne consegue che qualora le forze dell’ordine verifichino che una bicicletta a pedalata assistita (o anche una comune bicicletta a cui sia stato applicato uno dei vari kit disponibili) risulti aggirare una o più di queste caratteristiche, la medesima diventa a tutti gli effetti equiparabile ad un ciclomotore. E dunque, oltre al sequestro e relativi costi, le sanzioni sommate insieme possono superare ampiamente i 5mila euro: ciclomotore senza targa, mancata revisione, evasione della tassa di circolazione, guida senza casco, ciclomotore privo di assicurazione, in alcuni casi conducente privo di patentino, etc.
Per questo, nel ringraziare le Forze dell’Ordine per il loro costante impegno a tutela della nostra sicurezza sulle strade, riteniamo utile e doveroso diffondere queste informazioni, affinchè coloro che in “buona fede” e senza comprenderne le implicazioni trasformino di fatto la propria bicicletta in “ciclomotore” siano ben consapevoli delle sanzioni a cui possono andare incontro, con riferimento e rispetto dell’art. 50 del codice della strada.
Le bici a pedalata assistita sono spesso un pericolo per i ciclisti ‘veri’ sulle piste ciclabili, poichè se le vedono sfilare accanto velocissime, silenziose e inaspettate…