Meningite in Toscana: studio epidemiologico
Sono stati diffusi i risultati dello studio epidemiologico sulla meningite da meningococco C in Toscana, condotto dall’Agenzia Regionale di Sanità (ARS) congiuntamente all’Istituto Superiore di Sanità e all’AUSL Toscana Centro.
Il principale obiettivo di questo studio è stato quello di misurare la prevalenza di soggetti portatori nella popolazione toscana. Nel periodo 1 marzo – 1 giugno 2016 sono stati effettuati dei tamponi orofaringei in un campione di soggetti di età 11-45 anni che si sono recati per qualunque vaccinazione negli ambulatori della AUSL Toscana Centro (ex ASL di Firenze ed Empoli) e dell’AUSL Toscana Sud-Est (ex ASL di Siena e Grosseto), identificata come area di controllo. Sono stati eseguiti 2.287 tamponi orofaringei.
Lo studio ha permesso di individuare categorie di rischio per lo sviluppo di MBI da meningococco C, ovvero gruppi target verso i quali dovranno essere pianificate strategie vaccinali ad hoc al fine di interrompere la catena del contagio.
L’indagine dei casi è iniziata il 4 aprile 2016 ed è stata effettuata attraverso le analisi delle cartelle dell’indagine epidemiologica presso l’Unità di Igiene pubblica ASL, le analisi delle cartelle cliniche presso i presidi ospedalieri e un’indagine diretta col malato e/o suoi familari e amici.
Sono 59 i casi di malattia da meningococco C riportati in Toscana nel periodo 1 gennaio 2015 – 14 dicembre 2016, in confronto ai 5 casi riportati nel biennio 2013-2014. L’età mediana è risultata essere di 28 anni. L’incidenza maggiore si registra nella fascia di età 20-29 anni , seguita dalla fascia 10-19 anni. L’incidenza varia da un minimo di 0.22 per 100.000 nella ex ASL di Grosseto a un massimo di 2.48 per 100.000 nella ex ASL di Empoli. I decessi totali sono stati 12: 6 nel 2015 e 6 nel periodo 1 gennaio 2016 – 30 novembre 2016.
La mortalità tra i soggetti non vaccinati è stata del 23.4% (11 casi su 47), mentre tra i soggetti vaccinati dell’8.3% (1 caso su 12). Il vaccino ha inoltre determinato un decorso clinico più favorevole. Infatti, dei 18 casi che hanno avuto conseguenze permanenti (perdita udito, amputazioni, morte), circa il 90% non erano vaccinati.
Relativamente alle caratteristiche comuni dei casi verso cui indirizzare campagne mirate di comunità, queste le principali:
- discoteche, club, locali notturni per la fascia d’età 14-25
- ristoranti, circoli per la fascia d’età sopra i 40 anni
- scuole superiori, università
- palestre, associazioni sportive-ricreative
- operatori sanità
- fumatori
- consumatori di sostanze stupefacenti.
Secondo Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’ARS: “lo studio effettuato in Toscana rappresenta la più ampia ricerca condotta in Italia sullo stato di portatore di meningococco in adolescenti e adulti. Questo dato è in linea con quanto riportato in letteratura da simili recenti studi condotti a seguito di importanti incrementi di casi di meningococco C, in Brasile, Inghilterra, Spagna, Olanda e Danimarca.”
Per approfondire, leggi il comunicato stampa ARS del 28 dicembre 2016.