Sanità toscana: luci e ombre nel rapporto Agenas
Dal Programma Nazionale Esiti (PNE) realizzato dall’Agenas emerge un quadro in chiaroscuro della sanità toscana.
Se risulta buono il dato della cardiochirurgia toscana, con qualche problema a Pisa legato a una mortalità superiore agli standard per i bypass coronarici (4% contro il 2,3% della media nazionale), salta comunque all’occhio il fatto che la cardiochirurgia pediatrica – diversamente da altre realtà regionali – è decentrata in una sede periferica a Massa, laddove invece nel capoluogo di regione ha sede l’unica azienda ospedaliero-universitaria di pediatria, il Meyer.
In tema di Oncologia, le due aziende ospedaliere di Careggi e Pisa sono ai primi posti in Italia per volumi di attività. Pisa è la prima in Italia per il trattamento dei tumori della tiroide e tra le eccellenze per i tumori del colon, Careggi è da molto tempo in testa per la chirurgia dei tumori della prostata e del rene, ed è in crescita (davanti a Pisa e Siena) per le neoplasie polmonari.
Grandi i numeri per la chirurgia della colecisti, anche se si evidenzia un certo numero di complicanze infettive, mentre per le fratture di femore in varie sedi della nostra regione non si riesce a eseguire gli interventi chirurgici entro le previste 48 ore.
Per quanto riguarda la chirurgia dei tumori della mammella, dietro alla grande quantità di interventi eseguiti a Careggi (844), Pisa (649) e Ponte a Niccheri (oltre 300), troppi ospedali restano sotto la soglia minima di 120 interventi l’anno (Pontedera, Montepulciano e Borgo S. Lorenzo).
Tra i dati del PNE diffusi dall’Agenas, quelli relativi all’infarto del miocardio risentono della tempestività degli interventi e ad altri fattori organizzativi: rispetto alla mortalità media in Italia del 9,03%, stupiscono in negativo i dati di Pisa (12%), mentre Careggi è attestata sui valori medi nazionali.
Per ulteriori commenti leggi l’articolo di Repubblica
Sanita toscana da 3 mondo 4 ore per 1 tac e ancora nn la fanno fate ridere